Si possono dedurre i contributi versati all’inps. Detrazione per l’assistenza di persone non autosufficienti
Roma – 15 aprile 2016 – Torna la stagione della dichiarazione dei redditi e i datori di lavoro domestico hanno la possibilità di pagare un po’ di tasse in meno, a patto che la colf, la badante o la babysitter sia assunta regolarmente.
Per tutti, vale la possibilità di sottrarre al reddito imponibile (deduzione) i contributi versati all’Inps durante lo scorso anno, fino a un massimo di 1549,37 euro. L’agevolazione scatta indipendentemente dal reddito e, per chi utilizzerà il modello 730 precompilato, dovrebbe essere stata già inserita automaticamente, dal momento che l’Inps comunica all’Agenzia delle Entrate i contributi che risultano versati.
È poi previsto uno sconto sulle tasse (detrazione) per chi paga un lavoratore domestico (badante) che assiste una persona non autosufficiente, condizione certificata da un medico. Si tratta, per esempio, di persone non in grado di assumere alimenti, espletare le funzioni fisiologiche o provvedere all’igiene personale, camminare, vestirsi, così come quelle che hanno bisogno di sorveglianza continuativa.
In questo caso, si possono detrarre dall’Irpef il 19% delle spese sostenute, su un ammontare massimo di spesa di 2.100 euro per ogni contribuente, indipendentemente dal numero di lavoratori domestici pagati. L’agevolazione è riservata solo a chi ha un reddito non superiore a 40 mila euro. Le spese vanno dimostrate attraverso le ricevute dei compensi e non compaiono automaticamente nella dichiarazione non compilata.
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